La nostra risposta al Ministero dei Trasporti

<< Ci scusiamo per il ritardo con cui vengono fornite queste notizie ma il carico di lavoro degli scorsi mesi non ci ha consentito di aggiornare costantemente il sito internet, dovendo dare la precedenza alla redazione dei documenti e alle attività necessarie, richiesteci dalla Commissione Europea, per proseguire il cammino della procedura di denuncia contro lo Stato italiano. >>

In risposta alla nota del Ministero dei Trasporti abbiamo inviato alla Commissione la Comunicazione – 003, dove si evidenziava come la Direzione generale per la Motorizzazione avesse utilizzato nell’esposizione degli articoli sotto indagine un’interpretazione distonica con quella letterale. Per suggellare le critiche offerte in comunicazione, abbiamo inserito nel testo inviato alla Commissione, una parte della relazione introduttiva alla proposta di legge n. 2272, presentata dall’ex. Ministro delle attività produttive, di concerto con l’allora Ministro dei Trasporti (durante la XV legislatura). La proposta in oggetto che non è stata promulgata a causa degli errori intrinseci contenuti nel testo di legge, conteneva un articolo destinato alla liberalizzazione del mercato della personalizzazione. Nelle motivazioni contenute nella relazione introduttiva della proposta si indicava come (in estrema sintesi):

<< […] un componente – pur se omologato in un altro Paese membro dell’Unione europea, o, quanto meno, perfettamente rispondente nelle sue caratteristiche tecniche agli standard contenuti nelle direttive comunitarie – non può essere montato senza una visita e una prova e senza il nulla osta della casa costruttrice del veicolo. È fin troppo evidente che il previsto nulla osta non tutela l’aspetto tecnico … ma l’interesse commerciale della casa costruttrice del veicolo, in stridente contrasto con i citati princìpi comunitari … >>

Risulta evidente come il documento appena citato (consultabile liberamente dal sito della Camera dei deputati) depone a favore delle tesi indicate nella denuncia alla Commissione. Perché un simile periodo, sottoscritto dagli (allora) Ministri, prova di fatto la lesione del diritto comunitario.

Per questo motivo, attualmente, si sta attendendo le risposte del Ministero e si continua nella incessante relazione cartolare con la Commissione europea.

<<Se volete scrivere un articolo su riviste, quotidiani, ecc., oppure su blog o siti internet non esitate a contattarci. Ci farebbe piacere ottenere, in ogni caso, una comunicazione da chiunque scriva un articolo sui nostri progetti ed i nostri risultati. Vi ringraziamo anticipatamente. Continuate a seguirci e sostenerci.>>

 

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