Il Ministero dei Trasporti nega l’esistenza di un limite normativo alla personalizzazione!

 

<< Ci scusiamo per il ritardo con cui vengono fornite queste notizie ma il carico di lavoro degli scorsi mesi non ci ha consentito di aggiornare costantemente il sito internet, dovendo dare la precedenza alla redazione dei documenti e alle attività necessarie, richiesteci dalla Commissione Europea, per proseguire il cammino della procedura di denuncia contro lo Stato italiano. >>

In data 15 settembre 2008, il Ministero dei Trasporti e più in particolare il Direttore generale della direzione generale per la Motorizzazione (sezione del Dipartimento per i trasporti terrestri) risponde ai quesiti inoltrati dall’Ufficio legale della Commissione. La nota del Ministero (Prot. 70133-DIV2-B) nega l’esistenza delle fattispecie da noi querelate, evidenziando come (in estrema sintesi):

1. la legislazione italiana richiede una visita e prova dei veicoli nel caso di piccole modifiche, secondo l’art. 78 del CdS, solo se i componenti, i sistemi e le entità tecniche sostituite o modificate non sono soggette alla regolamentazione prevista dalla Comunità Europea nelle direttive particolari. Mentre l’art. 236 del Regolamento di attuazione del CdS, prevede la richiesta espressa di nulla osta alla casa costruttrice del veicolo, solo se si sostituiscono o si modificano dispositivi del veicolo, come l’impianto frenante che riguardano direttamente la sicurezza del veicolo stesso;

2. i tecnici della M.C.T.C. che operano presso i S.I.I.T. e più in particolare gli ingegneri degli uffici della motorizzazione civile, sono edotti sulle procedure di omologazione e conoscono perfettamente, le direttive europee che disciplinano l’omologazione dei veicoli.

In sostanza, secondo questa comunicazione (ufficiale) del Ministero dei Trasporti, si potrebbe modificare liberamente ogni tipo di veicolo perché non esistono direttive particolari per ogni tipo di componente (es. pedali di comando). Per queste ragioni ci siamo presi un po’ di tempo per rispondere alla nota del Ministero, avendo cura di sottolineare tutte le ambiguità di questo atto.

<<Se volete scrivere un articolo su riviste, quotidiani, ecc., oppure su blog o siti internet non esitate a contattarci. Ci farebbe piacere ottenere, in ogni caso, una comunicazione da chiunque scriva un articolo sui nostri progetti ed i nostri risultati. Vi ringraziamo anticipatamente. Continuate a seguirci e sostenerci.>>

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