30 maggio 2007 – Bocciato alla Camera l’art.5

Alla seduta n.161 del 30 maggio, la Camera dei Deputati ha approvato con 193 sì (contro 189 no) l’emendamento proposto dall’On. Paolo Uggè (Fi) per la cancellazione dal cosiddetto DDL Bersani (liberalizzazioni) dell’art. 5, in tema di liberalizzazione della personalizzazione dei veicoli. La questione non va sottovalutata ne sopravvalutata, non è la prima volta che una proposta di liberalizzazione arriva alla camera e non è la prima volta che viene bocciata. Nella scorsa legislatura, infatti, due diversi provvedimenti erano arrivati in aula sortendo gli stessi effetti del famigerato articolo 5. Una riflessione interessante è però rappresentata dal fatto che in entrambe le legislature è stata l’opposizione a bocciare la liberalizzazione considerando che nell’attuale e nella precedente legislatura i partiti all’opposizione erano completamente diversi. Questo deve indurci a riflettere in quanto, dal mio punto di vista, i nostri rappresentanti non votano contro la liberalizzazione controllata del mercato, votano contro un liberalizzazione incondizionata, infatti l’articolo 5 era di per se troppo indeterminato, una sorta di delega in bianco al Ministero dei Trasporti ed al Governo. Credo che sia importante portare al Parlamento un testo più organico di quello attuale, un testo che limiti il Governo nel suo operato, legalizzando comunque le personalizzazioni. Un esempio di “bozza”di legge che potrebbe servire allo scopo è quella redatta da me, infatti, nel testo di quella che è diventata per consenso (e a volte acclamazione telematica) la legge del popolo del tuning, si individuano tutta una serie di strumenti e modalità per la liberalizzazione controllata e in più si superano certe indecisioni (fonte:www.camera.it) che hanno portato all’emendamento dell’On. Paolo Uggè (Forza Italia) e a quello dell’On. Antonio Attilli (Sinistra Democratica). L’emendamento dell’On. Attilli, era stato disposto per rimuovere la liberalizzazione, che anzi è considerata positiva in vista del crescente mercato europeo ma per tre ordini di problemi: 1°Perché l’argomento riguarda la sicurezza dei veicoli; 2°Perché la liberalizzazione riguarda anche i veicoli di cui alla lettera L, ossia anche i Ciclomotori che possono essere condotti da minorenni; 3°L’aggiornamento della Carta di Circolazione quando si effettuano modifiche strutturali ai veicoli. Questi tre problemi, sarebbero stati risolti dal Governo nel Decreto attuativo, senza ombra di dubbio, ma questo la Camera, ed in particolare l’opposizione non lo sanno. Per questo la Proposta di legge per il tuning è il testo che può risolvere ogni problema (diciamo burocratico), basti pensare che il punto 1° non solleva questioni perché il testo da me redatto ha tutte le procedure che si basano sul principio primario della sicurezza; il punto 2° non darebbe alcun problema perché si prevede la possibilità di personalizzare solo per le autovetture (M1) e le motociclette (L3), la personalizzazione dei motocicli non è consentita; 3°E’ previsto l’aggiornamento della carta di circolazione (con visita e prova presso l’ex. Motorizzazione) in seguito alle modifiche strutturali.
Il discorso pronunciato dall’On. Uggè, muove invece dall’indeterminatezza della disposizione. Riprendendo il discorso fatto in precedenza, l’opposizione non ha fiducia nell’esecutivo e quindi non approva una disposizione come quella dell’art. 5 che se approvata lascia la regolamentazione della materia nelle mani del Governo. La soluzione a questa sfiducia è la proposizione di una proposta di legge puntuale e organica (come quella prevista da me) che vincola la disciplina alla sicurezza del veicolo e prevede sempre un controllo statale, sia questo sui centri che effettuano le certificazioni sia sul veicolo modificato.
Non ci resta che sperare in un futuro migliore.

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